Qualche chiamata a vuoto. Da parte mia e da parte sua. Ma alla fine riusciamo ad agganciarci. Alberto Gusmeroli deputato della Lega, Vicepresidente alla Commissione Finanze, commercialista e revisore dei conti è impegnato al gazebo della sua Arona in Piemonte di cui è Vicesindaco. La cittadina del Colosso. La statua di San Carlo Borromeo alta oltre 35 metri. La seconda più grande al mondo visitabile dall’interno. Meta di tante gite scolastiche. Quando ancora si potevano fare. Rumori di sottofondo ma riusciamo a parlarci.
“A proposito Onorevole perché il centrodestra ancora fatica a trovare candidati per Roma e Milano?”
“Io farei il sindaco a vita dopo averlo fatto per oltre dieci anni qui ad Arona. Ma non è facile trovare candidati giusti. E se per caso li trovi questi non accettano”.
“Motivo?”
“Una responsabilità enorme. Devi crederci molto col rischio di finire in Procura anche senza aver rubato un centesimo. Lasciamo perdere gli insulti (ride n.d.r.)”
“Quindi non si governa?”
“Hai due strade. Ti fai aiutare da chi ti sta intorno ma a volte non basta. Oppure ti prendi in carico tutto. Ed è sempre stata la mia scelta. Se finisco di fronte ad un giudice almeno lo faccio per errori miei. Ma anche questa strada ha un costo”.
“Quale?”
“Sacrifichi famiglia e lavoro anche se la soddisfazione di fare il bene della tua comunità non ha prezzo”
“Di qui la proposta di Salvini: alzare lo stipendio dei sindaci”
“Proposta sacrosanta. Sindaci e Assessori comunali sono sul fronte molto più dei parlamentari e dei consiglieri regionali ma pagati molto meno”.
“A proposito di soldi...parliamo di tasse. A che punto siamo con la riforma fiscale?”
“Stiamo sul pezzo con tanti bravi colleghi. In primis Alberto Bagnai straordinario responsabile economico della Lega, Massimo Bitonci responsabile attività produttive, Armando Siri responsabile del programma. Abbiamo il supporto di tanti bravi colleghi. Da Centemero a Cavandoli. Ne dimentico altri. Mi perdoneranno. Riformare il fisco più complicato ed esoso del mondo necessita di tanti occhi e tanti cervelli.”
“Riformare partendo da dove?”
“Aliquote elevate, troppe spese indeducibili. Ottocento leggi che si sovrappongono. Si parte dal razionalizzare il tutto. Pochi testi unici e mettendo in Costituzione l’essenza dello statuto del Contribuente. Il principio ispiratore di fondo è: “senza evasione nessuna sanzione”. Non si punisce chi sbaglia ma non evade. Ed il nostro position paper parte dalla cucitura organica di tante nostre proposte di legge”
“Con questo governo? Questa riforma?”
“Questa è la nostra bussola. Se caliamo il tutto nel presente ovviamente sono più realistico. Entro il 30 giugno le commissioni di camera e senato potrebbero aver finito il loro lavoro ed entro il 31 luglio la Legge Delega potrebbe essere varata. Tempo 15 mesi potrebbe essere legge. E noi dobbiamo essere pronti prima. Guai ad approvare testi che con la scusa dell’informatica complicano piuttosto che semplificare la vita del contribuente”.
“E la Flat Tax?”
“Ci arrivavo. Anzi ci arriveremo dopo aver vinto le elezioni. La tassa piatta sarà il nostro traguardo, ma siamo consci che in un Governo di unità nazionale ci sono altri obiettivi. Ma partiamo da un dato di realtà. La mini flat tax sino a 65mila euro è utilizzata da oltre 1,5 milioni di contribuenti. Alzando l’asticella a 100mila arriviamo a più di 2 milioni”.
“Mettiamo in fila le proposte allora…”
“Almeno sette. Premessa d’obbligo: si tassa il reddito e non il risparmio che per definizione è il residuo di un gettito già tassato. E siccome il risparmio degli italiani è prima di tutto incorporato dentro la casa, ci opporremo ad ogni inasprimento fiscale. Quindi largo a ragionevoli esenzioni: dagli immobili situati nei comuni con meno di 3mila abitanti a rischio spopolamento a quelli commerciali e produttivi sfitti. Da quelli inagibili (basta un’autocertificazione) a quelli occupati abusivamente ed oggetto di intimidazione a diffida o rilascio. Tutte proposte di buon senso. Voglio vedere qualcuno a dire di no. I giovani si aiutano con le proposte poi attuate di Garavaglia e Bitonci. Meno contributi. Altro che sussidi e patrimoniali alla Letta”.
“Seconda proposta”
“La pace fiscale 2.0 ideata da Bitonci. Una rateizzazione delle somme dovute e accertate, senza sanzioni ed interessi, tenuto conto delle continue sospensioni e proroghe”.
“Proposta tre”
“La diminuzione dell’IVA per favorire i consumi. Ed avremmo addirittura un maggior gettito. Le dirò di più. Più coinvolgiamo gli enti locali nella realizzazione delle opere del PNRR, più velocizziamo i tempi e l’Iva incassata torna subito a Roma dal momento che per i Comuni questa è un costo”.
“Proposta quattro”
“Abolizione dello split payment. Chi fattura alla Pubblica Amministrazione non incassa l’IVA trattenuta da quest’ultima. La cassa di queste imprese ne risente ingiustamente. La scusa -ridicola- era di combattere l’evasione IVA. Ma siccome ora c’è la fattura elettronica, questa scusa non regge più. Ma anche chiusure periodiche IVA, accorpamento delle scadenze e molto altro. Ce li voglio a dire di no”
“Qui sarebbero due o tre le proposte. Andiamo alla cinque”
“Rateizziamo mensilmente i versamenti del saldo e degli acconti d’imposta (il primo da luglio a dicembre e il secondo da gennaio a giugno dell’anno successivo) senza cambiare l’attuale sistema di calcolo. Nessuna perdita di gettito ma i contribuenti avranno un beneficio finanziario enorme potendo calcolare il secondo acconto sui dati a consuntivo e non finire più a credito. A questo punto si può abolire la ritenuta d’acconto sui compensi per prestazioni di lavoro autonomo. Un milione di professionisti smetterebbe di essere a credito con il fisco. Ce li voglio…”
“Si ce li voglio a dire di no...siamo a sei”
“Favorire la trasferibilità fra privati dei crediti di imposta. Usufruirne subito. Le nostre imprese -dopo mesi di pandemia- hanno la cassa prosciugata. E i versamenti sospesi nel 2020 e 2021 rateizzati dal 2022 in cinque anni. Diamo respiro a tutti”
“Anche qui due proposte. La settima”
“Ci metto dentro tutto il resto (ride n.d.r.). Superamento dello scalone Irpef in corrispondenza del terzo scaglione di reddito. Tra 28.000 e 55.000 euro si pagano undici punti in più. Ma anche il modello precompilato IMU a domicilio; l’abolizione di modelli vari dal 770 alla Certificazione Unica. Insomma, semplificare la vita ai contribuenti senza perdere gettito. Proposte di buon senso.
“Finite!”
“No, dimenticavo. Otto. Riproponiamo l’aliquota del 15% sugli incrementi di reddito da un anno all’altro con l’agevolazione di non subire accertamenti se si incrementa il reddito del 10%. La via maestra è la bassa tassazione e semplicità di sistema come forma di lotta all’evasione fiscale.
“Programma ambizioso. Forse troppo?
“Tasse basse e più semplici aiutano a far ripartire l’economia. Il gettito aumenta grazie alla ripresa ed all’emersione del sommerso. L’esperienza del forfettario da noi voluto ce lo insegna”
“Avete depositato una proposta di legge per premiare chi assume “scimmiottando” il meccanismo del superammortamento. In pratica chi assume e sostiene un costo di 50mila euro detrarrà dalla propria dichiarazione dei redditi 100mila euro. Per quanto tempo?
Parliamone. E ‘una proposta aperta al contributo di tutti, ma visto che si va verso lo sblocco dei licenziamenti una proposta così credo sia di assoluto interesse. Anche qui, sistema semplice per spingere l’occupazione con la riduzione del carico fiscale.
“Da commercialista come vede la situazione?”
“Distinguerei il manifatturiero dai servizi tipo ristorazione e alberghi. Il primo ha retto tutto sommato bene ed ora sconta un problema. Il costo delle materie prime sale molto. Difficili da reperire. Catene produttive interrotte e da ricostruire. Turismo e servizi non devono invece chiudere più. Hanno bisogno di aiuti come il Bonus 110%. Ma hanno anche grande capacità di crescita di assorbimento di personale. L’Italia ha il secondo patrimonio artistico al mondo. Una persona come Massimo Garavaglia in quel posto è l’uomo giusto, al posto giusto, al momento giusto.
“Dica qualcosa da sindaco. Anzi ex sindaco”
Io sono per il federalismo ed il federalismo fiscale. Nel 2014 ad Arona abbiamo approvato una norma che esentava da qualsiasi tassa locale chi riapriva negozi chiusi da oltre sei mesi con un ottimo successo. Nel 2019, grazie alla Lega, quella “idea” è diventata legge dello Stato per tutti i Comuni inferiori a 20.000 abitanti. Siamo in attesa del decreto attuativo, ma l’esperienza dei tanti bravissimi Sindaci -nostri e degli alleati- deve essere valutata. Così come l’esperienza sul campo di migliaia di professionisti, imprenditori, commercianti e artigiani. Le proposte distruttive alla Letta sono sempre in agguato ma noi vigiliamo contro il partito delle tasse. Finisco con un comizio” (ride n.d.r.)