Il super scienziato sbugiarda Crisanti e accusa Formigli: "Travisato in TV"
Ioannidis, celebre epidemiologo di Stanford, tira le orecchie al re dei chiusuristi: "Il mio studio non è stato ritirato". E a Piazzapulita contesta: "Mi hanno messo in bocca parole non mie"
Pubblicato su La Verità del 4 maggio 2021
Da qualche giorno è l’epidemiologo del momento anche qui in Italia. Professore di medicina, epidemiologia e salute pubblica all’università di Stanford, John P.A. Ioannidis è diventato noto anche al grande pubblico televisivo italiano. Si è parlato di lui nelle ultime due puntate di Piazzapulita su La7. Chi legge La Verità non si farà cogliere impreparato. Il primo a parlarvi di lui è stato il nostro Antonio Grizzuti che nel numero del 31 marzo vi ha illustrato uno dei suoi ultimi studi pubblicato sul Journal of Clinical Epidemiology. Le conclusioni sono chiare: “Pur non potendo escludere piccoli benefici dalle chiusure (in gergo NPI) in termini di contenimento della diffusione dei casi, non ne troviamo di significativi. Simili riduzioni possono essere raggiungibili con provvedimenti meno severi”. Ioannidis ha cioè confrontato i risultati delle serrate totali e delle sole limitazioni alla mobilità. Ed arriva ad una conclusione. Indipendentemente dalla severità della chiusura, i risultati sono identici. In sostanza fa a pezzi il lockdown e con questa tutta la retorica dei chiusuristi. A partire da quella di Andrea Crisanti che nella trasmissione andata in onda Giovedì 22 aprile perde le staffe di fronte al deputato leghista Claudio Borghi. Questi invitava alla prudenza di fronte alle continue proposte di chiusura proprio citando il lavoro di Ioannidis che però -a detta di Crisanti- sarebbe stato ritirato poiché contestato da molti suoi colleghi. Con i quali Ioannidis si sarebbe addirittura scusato. Questa -in sostanza- la lapidaria sentenza di Crisanti cui veniva generosamente concessa l’ultima parola “in quanto esperto”.
Passano sette giorni ed in quella trasmissione -anche se in collegamento- si siede chi vi scrive. Vengono mandati in onda alcuni minuti di una chiacchierata che Ioannidis ha avuto con un altro Andrea. Il divulgatore scientifico Casadio che collabora spesso con la redazione di Piazzapulita. Trasmissione che pure Ioannidis ha visto e sul quale muove alcuni appunti. Con gentilezza ma al contempo con fermezza. Chiede che sia resa disponibile l’intera intervista in lingua originale. “Mi preoccupa il fatto che la traduzione italiana ogni tanto mi metta in bocca alcune parole molto diverse da quelle che ho detto”. E si sofferma con precisione in almeno due punti della trasmissione indicando ora, minuti e secondi in cui la traduzione di Casadio sarebbe stata tutt’altro che fedele. Ioannidis, infatti, non solo si è riguardato quella intervista tradotta in italiano ma pure tutta la trasmissione. Ed anche quella di una settimana prima. “Non parlo bene l’italiano” mi dice lo studioso “ma lo capisco e sono quindi rimasto sbalordito dalle parole del Prof. Crisanti e da quelle con cui Andrea Casadio -una settimana dopo- ha travisato l’intervista”. Mi sento chiamato in causa di persona avendo vivacemente discusso con Casadio in quella sede proprio su questi temi. Sebbene continuamente interrotto riesco ad esprimere a fatica un paio di concetti chiave. A partire dal fatto che gli studi scientifici sono tutti fatti per essere analizzati, dibattuti e se del caso confutati. Ma questa operazione non può che avvenire mediante pubblicazione di osservazioni e repliche argomentate su riviste scientifiche. Soprattutto attraverso la pubblicazione di ricerche sottoposte alla revisione di altrettanti esperti cattedratici (peer review) come appunto nel caso di Ioannidis. Non possono essere certo le battute di colore di Casadio a demolire la validità del lavoro scientifico. Il tono di Ioannidis si fa serio. “È stato abbastanza triste e non particolarmente onorevole che [Casadio] abbia scelto di presentarmi a Piazzapulita come un “bastian contrario”, ma ognuno ha diritto alla sua opinione. Tuttavia, il fatto che nessuno dei miei documenti sia stato ‘ritirato’ non è un'opinione soggettiva è un fatto oggettivo”. Ioannidis si rivolge direttamente ad Andrea Casadio “Questa diffamazione è grave e inaccettabile e devasta principalmente la tua credibilità, non la mia, fino a quando non ti correggerai”. Eh già proprio così. Perché i due Andrea (Casadio e Crisanti) sono accomunati non solo dal nome di battesimo ma anche da un’accusa che a Ioannidis non va affatto giù. Quella di aver ritirato un suo studio dalla circolazione. “Nessuno dei miei paper è stato ritirato”. E Ioannidis inizia a snocciolare numeri sulla rilevanza scientifica dello studio. Dico la verità, mi perdo. Lo studioso alla fine mi ringrazia per averlo difeso in trasmissione. In realtà ha ben poco da ringraziarmi. Mi sono semplicemente limitato ad osservare che l’indice H di Ioannidis (un numero che misura la qualità e la produttività del lavoro di un accademico) era oltre tre volte quello di Crisanti. Mi verrebbe da notare che anche sommando l’indice H dei vari Crisanti, Galli, Burioni, Ricciardi e Pregliasco non arriveremmo al suo di numero. Non lo faccio. Non mi va di trascinarlo oltre nel pollaio. Mi limito semplicemente a salutarlo. E ringraziarlo a mia volta per la pazienza.